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Un tratto caratteristico dell'amore, quando è vero, è la fedeltà.
Da questa nota si distinguono gli amici veri da quelli falsi.
L'amico vero è fedele, non manca mai all'appuntamento dato.
Così per te che mi leggi: torna fedele e puntuale, come un amico che ha bisogno di incontrarti.
A un amico si fa festa. Di un amico apprezzi le qualità e tolleri volentieri anche i difetti.
Lo ami così come è, per quello che è. Vorrei che questo fosse per te.
Con cordiale amicizia viene redatta, anche se non pretende di essere perfetta.
Si offre a te come un dono, per quello che è. Serve a intessere e mantenere tutta quella rete molteplice di amicizie che lega tutti i componenti e i simpatizzanti del CAL.
Accoglila come si fa con una lettera indirizzata a te. La butteresti nel cestino prima di leggerla da capo a fondo?
E se è la lettera di un amico, non torni a ripercorrerla, per leggere tra le righe anche quanto non è scritto?
E se a te reca gioia, non vorrai partecipare la stessa gioia anche ad altri, facendola conoscere, e allargando così la rete degli amici del CAL?
Il CAL è quello che noi, tutti insieme, lo facciamo essere. La sua Rivista ha una lunga storia di fedeltà alle spalle.
La prova del tempo è la misura più certa della fedeltà dell'amore. È una lettera di amicizia che vuole raggiungerti,
per arricchire la tua informazione, per colmare di luce la tua intelligenza, per farti ardere il cuore di amore per la Liturgia,
che "non è una cosa da fare, ma una Persona da incontrare".
Diceva Don Primo Mazzolari che "l'amore non nega la realtà, la trasfigura". Sarà così anche per "Liturgia" se l'accoglierai come si accoglie un amico.
(Mariano Magrassi, 1983)